Mostra a Palazzo Chiericati a Vicenza sul settecento veneto

“Il trionfo del colore, da Tiepolo a Canaletto e Guardi” è il nome della mostra che si terrà a partire dal 27 ottobre 2018 al 27 gennaio 2018 a Palazzo Chiericati, disegnato da Andrea Palladio e collocato in centro storico a Vicenza a pochi passi dal Relais Santa Corona. Saranno esposte 23 opere già di proprietà del museo e 25 in prestito dal museo di Arti Figurative Puskin di Mosca. Altrettante opere verranno invece prestate da Intesa San Paolo e quindi dalle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari.

La mostra è itinerante perchè si terrà prima a Mosca e poi a Vicenza, grazie al precedente del 2017 in cui allo stesso museo vennero prestate oltre 40 opere per l’esposizione “Venezia ed il rinascimento: Tiziano, Veronese, Tintoretto”.

Per ulteriori info si prega di visitare la pagina dei Musei Civici http://www.museicivicivicenza.it

Approfondimento: PALAZZO CHIERICATI

PALAZZO CHIERICATI, progettato da Andrea Palladio su commissione del conte Girolamo Chiericati agli inizi del 1550. Nel 1546 Girolamo aveva ottenuto in eredità alcune vecchie case prospicienti la cosiddetta “Piazza dell’Isola” (oggi Piazza Matteotti), uno spazio aperto all’estremità est della città, che doveva il proprio nome all’essere circondato su due lati dal corso del Retrone e dal Bacchiglione, che confluivano l’uno nell’altro: porto fluviale cittadino, l’Isola era sede del mercato di legname e bestiame. L’esiguità del corpo delle vecchie case spinge Girolamo a chiedere al Consiglio cittadino di poter utilizzare una fascia di circa quattro metri e mezzo di suolo comunale antistante le sue proprietà per realizzarvi il porticato della propria abitazione, garantendone una disponibilità pubblica. All’accoglimento dell’istanza segue l’immediato avvio del cantiere nel 1551, per arrestarsi nel 1557 alla morte di Girolamo, il cui figlio Valerio si limita a decorare gli ambienti interni, coinvolgendo una straordinaria équipe di artisti: Ridolfi, Zelotti, Fasolo, Forbicini e Battista Franco. Palladio per questo edificio utilizzò una tipologia per l’epoca inedita per le residenze cittadine, che ricorda in parte quella delle sue ville: un corpo centrale con due ali simmetriche leggermente arretrate, dotate di grandi logge al livello del piano nobile. Per conferire magnificenza all’edificio, ma anche per proteggerlo dalle frequenti inondazioni (e dai bovini che venivano venduti davanti al palazzo nei giorni di mercato), Palladio lo solleva su un podio, che nella parte centrale mostra una scalinata chiaramente mutuata da un tempio antico. Sulla piazza dell’Isola Palladio imposta una facciata a doppio ordine di logge in grado di reggere visivamente lo spazio aperto, e che si pone come elemento di un ipotetico fronte di un Foro romano antico. La Basilica e Palazzo Chiericati rappresentano il passaggio definitivo dall’eclettismo dei primi anni alla piena maturità di un linguaggio dove stimoli e fonti provenienti dall’Antico e dalle architetture contemporanee sono assorbiti in un sistema ormai specificatamente palladiano. Il museo ospita attualmente le collezioni di pittura e scultura, il gabinetto dei disegni e delle stampe e il gabinetto numismatico. Tra i dipinti, una serie notevole è costituita dalle pale d’altare provenienti dalla distrutta chiesa di San Bortolo (Bartolomeo), opera di Bartolomeo Montagna, Giovanni Bonconsiglio, Cima da Conegliano, Giovanni Speranza e Marcello Fogolino. Tra le opere a carattere civile, sette lunettoni raffiguranti Glorificazioni di Podestà veneziani, di Jacopo Bassano, Francesco Maffei, Giulio Carpioni. Il più recente lascito di Neri Pozza è infine costituito da sculture e incisioni dello stesso artista e dalla sua collezione d’arte contemporanea, con opere di Carlo Carrà, Filippo De Pisis, Virgilio Guidi, Osvaldo Licini, Ottone Rosai, Gino Severini, Emilio Vedova, Mario Mafai, Arturo Martini, Pablo Picasso.

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